La riproduzione dal vero degli oggetti è una pratica importantissima nell’infanzia. Consente infatti di dedicare tempo e attenzione, continuativamente, all’osservazione. Questo tempo dedicato è tempo che diventa pensiero, riflessione, attenzione al dettaglio, e naturalmente si trasforma in curiosità.
Gli elementi naturali si prestano particolarmente a questa osservazione, perché accanto alla bellezza della forma affiancano sempre le particolari qualità degli living being. Hanno radici, fusti, foglie e petali, a loro volta interconnessi tra loro. Trasportano fluidi, sono coperti di polverine colorate, peli, hanno consistenze diverse – morbide, dure, flosce, rigide…-, colori disparati. Si prestano ad essere una fonte di indagine tra le più ricche di sorprese.
Partire da una orchidea, un fiore esotico che sfida la gravità lanciando il suo lungo stelo verso l’alto, è una occasione per indagare il mondo della natura.
La scelta del linguaggio con il quale proporre l’interpretazione dalla natura è altrettanto importante, perché oltre ad offrire a bambine e bambini esperienze sensoriali variegate e molteplici, consente di affrontare da punti di vista differenti la rappresentazione. Un contesto, insomma, di problem solving, in cui l’obiettivo – la resa del soggetto rappresentato – deve scendere a compromessi con la qualità dello strumento (la consistenza della creta, la definizione del pennarello, il cromatismo dell’aquarello).
La palma Washinghton, con la sua consistenza tridimensionale, è un ottimo modello per la rappresentazione con la creta.